La fondazione dello Sci Club è avvenuta in un momento in cui pochi conoscevano lo sci, al di fuori di coloro che avevano sostenuto i lunghi servizi di mobilitazioni dal 1915 al 1918. Qualche ragazzo cercava di adattare ai suoi piedi due legni o delle "doghe" di vecchie botti: lo sport della neve allora era rappresentato dalla slitta o, in minor presenza, dai pattini. Il medico Albricci portò in paese i primi sci: se ne serviva per visitare i pazienti nelle frazioni discoste che l'assenza di strade non permetteva di raggiungere durante la stagione invernale. Fra la nostra gente, a Mesocco, uno dei primi a servirsi degli sci fu l'allevatore Gaspare Toscano - Minghetti, conosciuto con il nome di "Mastai", che se ne serviva per la caccia alla volpe. A San Bernardino la necessità più che lo sport spinse i fratelli Ugo, maestro di posta, e Domenico Mutti, buralista, a calzare i primi sci. Il 1922 terminò con un'abbondante nevicata che raggiunse quasi il metro e che ebbe purtroppo conseguenze funeste: un uomo restò sepolto sotto una valanga nella valle di Quadinei e si verificò una cospicua perdita di parecchi caprioli, a quel tempo molto numerosi.
I contadini, fino ad ora, facevano sforzi inauditi per recarsi alle stalle lontane dall'abitato. Qua e là si cominciò a dire che gli sci potevano servire meglio delle rare paia di racchette.
La gioventù allora aveva poche possibilità di svago e si cominciò a pensare che lo sci avrebbe potuto rappresentare per loro uno sport piacevole. Se ne parlava nei ritrovi e l'idea diede i suoi frutti. Si convocarono i giovani che aderirono numerosi e si decise di fondare uno Sci Club, cui per lungimiranza si diede subito il nome di San Bernardino.